Si muore una volta sola: Giovanni Falcone
COSA NOSTRA: LA MAFIA CHE DICHIARÒ GUERRA ALLO STATO Quella della mafia in Sicilia, o meglio, quella di Cosa Nostra è una storia antica e
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Erano le 11 di mattina; chiacchieravo allegramente con un’amica. A differenza mia, lei è una lettrice professionista. Una vera autorità in fatto di narrativa. Essendo
L’ultima volta che i nostri passi ci hanno condotto attraverso le ripide scarpate dell’Afghanistan, abbiamo avuto modo di soffermarci per qualche tempo sulla genesi dei talebani,
Come tanti altri aspetti delle condizioni attuali del Paese, la storia dei talebani inizia durante la lunga guerra che ha opposto afghani e sovietici negli
Il fenomeno mafioso denominato COSA NOSTRA è un problema atavico e sempiterno per la Sicilia. Fin dalla seconda metà dell’ottocento questa piovra ha allungato i
La notizia del ritorno al potere dei talebani in Afghanistan ha scosso il mondo intero e generato diverse reazioni su tutti i fronti, da quello politico-militare
ITALIA NON È UN PAESE PER I DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI
6 agosto 2024
Ci uniamo ad altre realtà della società civile per denunciare le continue repressioni nei confronti dei difensori dei diritti umani che manifestano bisogni sociali che lo Stato non dovrebbe mai reprimere istituzionalmente.
Ci troviamo di fronte a un continuo restringimento dello spazio civico in Italia. Il 9 luglio, un’attivista di Extinction Rebellion Bologna è stata umiliata durante una perquisizione in questura, fatti che richiamano le violenze del G8 di Genova. A Pisa, il 23 febbraio 2024, la polizia ha caricato gli studenti pro-Palestina, mentre il 22 dicembre 2023 a Roma ci sono stati scontri violenti contro studenti manifestanti.
Il rapporto della Commissione Europea del 24 luglio denuncia aggressioni verbali e fisiche contro organizzazioni umanitarie e manifestanti, spesso da parte della polizia e sostenute da media e politici. Tutto ciò mentre in Italia manca un’istituzione nazionale per la tutela indipendente dei diritti umani e le condizioni di lavoro dei giornalisti stanno peggiorando, rendendo sempre più difficile la possibilità di creare un dibattito pubblico informato.
Le realtà firmatarie del documento “L’Italia non è un paese per i difensori dei diritti umani” si uniscono per chiedere di contrastare le narrazioni che dipingono i difensori dei diritti umani ed i loro movimenti come criminali e promuovere la tutela delle loro libertà di espressione, riunione pacifica ed associazione astenendosi da qualsiasi forma di stigmatizzazione, delegittimazione, denigrazione o criminalizzazione verso gli stessi. L’uso ricorrente di pratiche di disobbedienza civile non deve costituire il pretesto per limitare lo spazio civico e l’esercizio delle libertà fondamentali.
Leggi il documento integrale sul sito LargeMovements
Per informazioni sull’iniziativa o adesioni al documento da parte di nuove realtà della società civile si prega di contattare la mail: vicepresidente@largemovements.it
Le adesioni al documento verranno aggiornate al seguente link:
Realtà firmatarie del documento:
1. Large Movements APS
2. Ci sarà un bel clima
3. CISDA – Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane
4. Civil Words APS
5. Diritto Diretto
6. Greenpeace – Gruppo Locale di Bologna
7. Rete legalità per il clima
8. Ultima Generazione